Marzo il mese delle DONNE!

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8 MARZO, LE CONQUISTE SOCIO-CULTURALI DELLE DONNE.

Fino al giorno 8 Marzo introdurrò 3 post sulla Donna.
– il primo è per rinfrescarci la memoria.
– Il secondo sarà sulla violenza sulle donne.
– Il terzo sarà per ricordarci che siamo donne meravigliose.

Nel contesto storico in cui ci troviamo a vivere con le sue contraddizioni speculative che si stanno esplicitando ogni giorno di più, mi sembra doveroso cogliere l’occasione dell’8 Marzo di questo 2023 per fare alcune riflessioni sul tema della Donna dopo circa due secoli di rivendicazioni.
Ho scelto quindi 3 aspetti su 3 post che a mio avviso sono importanti e voglio condividere con voi, iniziando con un rapido sguardo alle conquiste ottenute, per poi porci almeno un paio di domande.

“Le lotte per i diritti di pari dignità delle donne si sono esplicitate durante la rivoluzione francese, ma con scarsi risultati. Gli stessi rivoluzionari portatori del motto “Liberté, Égalité, Fraternité” storcevano il naso alle richieste femministe e non esitarono nel 1793 a ghigliottinare Olimpo de Gouges (rivoluzionaria femminista e pioniera rivendicatrice di conquiste sociali contro la schiavitù, per il divorzio e per l’aiuto ai non abbienti).
Nel frattempo, dalla Francia rivoluzionaria la storia femminista si sposta nel Regno Unito dove incontra il sostegno anche di pochi uomini e nel 1869 riescono a formare il movimento nazionale delle “suffragette” iniziando la lotta per il diritto al voto (suffragio).”
Che ottennero solo nel 1918 con varie limitazioni e solo nel 1928 avranno diritto al voto tutte le donne.

Scorrendo rapidamente le date più significative delle conquiste in Italia sui diritti delle donne, troviamo:

1946 il primo voto concesso alle donne.

1960 le donne ottennero l’eliminazione contrattuale della differenza di salario tra uomo e donna…..su cui c’è ancora del lavoro da fare dal momento che in alcuni ambiti lavorativi gli stipendi sono differenti tra uomo e donna. Per non parlare del discorso sulla maternità.

1963 le donne hanno finalmente accesso ai lavori negli uffici pubblici.

1968 viene abolito il reato per adulterio, che prevedeva l’arresto per le donne adultere in ogni circostanza, mentre per gli uomini solo se produceva uno scandalo pubblico.

1975 si ottenne la riforma del diritto di famiglia.

1978 è varata la legge 194 che permette l’interruzione volontaria della gravidanza, e purtroppo negli ultimi anni non ne è garantita l’attuazione.
E questo è molto grave perché al di là di quello che ognuno di noi può pensare, non bisognerebbe dimenticarsi che le leggi servono o almeno dovrebbero servire a garantire una possibilità valida per tutti.
“Sui tanti, troppi dibattiti degradanti e avvilenti che come per altre questioni importanti, vengono solo sbraitati e mai discussi costruttivamente, perdendo come d’abitudine il punto del discorso nel fare dell’arena romana, è bene però ricordare che nessuna donna nel momento in cui decide di abortire lo fa a cuor leggero, così tanto per togliersi un peso […] Ci sono sempre dei motivi che portano una donna a prendere tale decisione che il più delle volte sono dei macigni […] i motivi possono essere molti e l’unica cosa importante è che una donna abbia la possibilità di decidere senza essere costretta a rischiare la vita con aborti clandestini. […] L’assurdità del dibattito sta proprio qui, nella rozza ipocrisia del voler negare la legalità, […] per mantenere un comportamento clandestino che è perdurato dalla notte dei tempi.”

1981 viene abolito il delitto d’onore dal Codice penale.

Oggi siamo nel 2023 e sono passati solamente 77 anni dal giorno in cui noi donne abbiamo avuto la possibilità di votare.
La cosa che rende davvero importante aver conquistato il diritto al voto è che “era il modo di entrare nel mondo, prendere parte al mondo con voce in capitolo.”
Anche se oggi, almeno per molti di noi vacilla l’importanza di segnare un voto politico “e ne vacilla tanto il senso per un fine che ormai sfugge, quanto i personaggi che lo richiedono, perché al di là del teatro grottesco che impongono restando sempre in scena, c’è l’inquietante questione che resta in attesa di giudizio che chiede chi questi signori stanno a rappresentare. Ma non c’è nessun chi, perché se oggi a fare mondo è il denaro, sarà il denaro ad essere rappresentato e la politica che allora era ancora un significante per gli uomini, finisce ora nei fumi di una globalizzazione che guarda il libero scambio di merci per il libero fluire di denaro e di cui l’uomo messo alla stregua delle merci, non è più ne rappresentativo ne rappresentabile.
Quindi se l’esserci sulla terra non è anche e soprattutto un esistere nel mondo, il problema gravoso sta nel fatto che mentre ogni giorno noi donne ci alziamo e facciamo molte cose, sbrighiamo tante faccende, risolviamo altrettanti problemi e soprattutto sentiamo ogni giorno, sentiamo gioie, rabbia, frustrazione, invidie e dolori…tanti e non di rado compassione, pena anche per quegli uomini che ci stanno intorno nella vita e che troppo spesso ci mancano di rispetto.”
E tutto questo non può essere relegato a cosa di poco conto a qualcosa che si possa mettere in secondo piano, non può essere escluso dal mondo, che sta ad intendere l’avere voce in capitolo nel fare sociale, nelle scelte e nei diritti oltre che nei doveri.
Per questo è a mio avviso necessario mantenere ferma l’importanza di quel diritto al suffragio (voto).

E sono solo 48 anni dalla riforma del diritto di famiglia che riconosce la parità di diritti e doveri ad entrambi i coniugi. Quindi sono solo 48 anni che la donna ha il diritto di decidere dove abitare, come educare i figli, come gestire i soldi, se e che lavoro fare, ecc… al pari dell’uomo all’interno del nucleo familiare.

Le domande che mi sorgono spontanee dopo circa due secoli di rivendicazioni, sono:
“ 1- oggi quella coscienza siamo capaci di trattenerla?
2- secoli e secoli di cultura maschilista e patriarcale quanto riescono a retroagire psichicamente sia nella donna che nell’uomo ancora oggi?

Ho voluto ricordare queste date per ricordarci quanto siano recenti le conquiste fatte dalle donne per avere diritti come gli uomini e sottolineerei il diritto all’uguale dignità umana.
E quindi un invito a tutte noi e ai tanti uomini che sostengono questo pensiero a non dare niente per scontato e a continuare a sentire e ad agire per una sempre maggiore evoluzione umana.

Le frasi tra virgolette sono prese dal mio libro Viaggio individuale in un cuore collettivo, Ed. Cleup.

 

La mimosa nel linguaggio dei fiori rappresenta LIBERTÀ, FEMMINILITÀ, AUTONOMIA, FORZA e SENSIBILITÀ.

 

Ricordiamoci di donare un mazzo di mimosa…se vuoi dei consigli su abbinamenti di mimosa e fiori leggi qui:
https://www.interflora.it/mimosa

Se vuoi saperne di più sulla data dell’8 Marzo ti invito a leggere:
https://it.wikipedia.org/wiki/Giornata_internazionale_della_donna

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